Se mi chiedete quale marchio rappresenta meglio il mio concetto di comunicazione, il primo che mi viene in mente è la Lego.
La famosa azienda danese di mattoncini di plastica ha perfettamente compreso che il prodotto che loro vendevano non erano i mattoncini, ma il sogno che questi mattoncini aiutavano (e aiutano ancora) a rendere realtà.
Messi davanti ai famosi mattoncini, ogni anno, i bambini, ma spesso anche gli adulti, entrano in un loop “costruttivo” da cui difficilmente riescono ad uscire prima di aver completato l’opera.
Lego ha poi aumentato la propria proposta con la vendita di scatole per la costruzione di ambienti pre-definiti legati a film, serie tv, ecc. Ha fatto scalpore la creazione di una Bugatti (marchio famosissimo del mondo automobilistico di alta gamma) in dimensioni reali perfettamente funzionante.
Entrare oggi in un negozio Lego significa entrare in un mondo da cui nessuno vuole uscire più.
Dal punto di vista del business come possiamo vedere questo caso? Quanto pensate che costi costruire in maniera meccanica in serie dei pezzi di plastica tutti uguali uno all’altro che si differenziano solo per colore?
Molto poco.
A quanto vengono venduti i pezzi?
Ad un prezzo elevato e, ancora più, le scatole con le serie pre-definite.
Vendete un sogno, fate fare un’esperienza ai vostri clienti ed il prezzo non sarà più una determinante.