Quanto abbiamo sentito parlare ultimamente del Metaverso? Personalmente troppo. Ne ho già scritto, la visione del futuro che viene data dei possibili utilizzi del Metaverso, per quanto potenzialmente corretta, viene anche però utilizzata per sostenere la posizione “pro”.
Il “contro” di cui nessuno parla è che questo futuro non è per nulla vicino. Se parlate con gli esperti tutti presentano il caso studio di Samsung che ha già un proprio negozio nel Metaverso, oppure tutti vi parleranno dei possibili sviluppi medici. Tutto vero, ma ad oggi bisogna per forza vederlo come “potenziale” e non come “reale”.
Uno degli sviluppi che può interessare le aziende fin da ora, invece, è l’utilizzo per riunioni da remoto. Tutti siamo stati abituati durante la pandemia di COVID-19 a organizzare e partecipare a riunioni in video chiamata: Zoom, Google Meet, Microsoft Team e molti altri hanno avuto uno sviluppo strepitoso. Con la fine della pandemia ci si aspettava che l’utilizzo di questi sistemi sarebbe finito, ma la pandemia ha portato un nuovo sistema di lavoro che non è possibile sostituire. Per quanto l’utilizzo delle video chiamate sia senza dubbio diminuito, certamente non si è interrotto; molti uffici hanno mantenuto l’home working, ci si è resi conto di come le riunioni in video a distanza fossero utili e riducessero i tempi morti, la capacità di utilizzare sistemi di visualizzazione a distanza ha consentito di lavorare su progetti quasi come se si fosse in presenza. Cosa manca a questi sistemi? Il contatto, la possibilità di discutere con una persona mentre le altre lavorano su un progetto comune, il vedere più di un progetto insieme e di vedere anche progetti complessi.
Ecco che il Metaverso risolve quasi tutte queste esigenze, tranne (fortunatamente) quella del contatto umano. Con la possibilità di costruire ambienti diversi come in una abitazione o in un ufficio, consente di organizzare riunioni anche con molte persone, fino ad arrivare alla sviluppo virtuale di esposizioni fieristiche. Inoltre abbiamo la possibilità di parlare con una persona attraverso la vicinanza dei nostri avatar, mentre gli altri presenti nell’ambiente non sentono nulla, come parlando nell’orecchio di una persona a noi vicina.
Abbiamo ancora il deficit che i movimenti per utilizzarlo sono molto simili ai video giochi e non tutti possono avere dimestichezza, ma l’uso porterà certamente anche una facilitazione nella fase di programmazione. Inoltre va tenuto presente che sono necessarie caratteristiche del sistema operativo che non tutti i computer possono avere; quindi la velocità e la fluidità dei movimenti non è sempre mantenuta.
Certo, tutta questa tecnologia non può essere utilizzata solo per le riunioni aziendali, ma in un presente in cui si sente parlare tanto di sviluppi futuri quasi fantascientifici, bisogna anche parlare degli utilizzi reali, così da portare la gente vicino a questo sistema e aiutare a superare l’attuale paragone con “Second Life”, un gioco dei primi anni del millennio che è stato presentato nello stesso modo per poi fermarsi, appunto, a livello di gioco.
Comunque non è certamente un sistema che possa essere utilizzato da qualsiasi azienda, bisogna tenere presente se l’utilizzo porterà effettivamente dei vantaggi o se è invece solo un capriccio del titolare che comporterà invece difficoltà e perdite di tempo tra i gruppi di lavoro.